Località ridente e soleggiata, come sottolinea il significato del toponimo, fu nel Medioevo centro politico e religioso particolarmente importante. La famiglia dei “da Verica” era schierata nella fazione ghibellina e parteggiò per i Montecuccoli. La comunità era compresa nel feudo di Semese, che i Montecuccoli tennero fino al 1630 e poi scambiarono con Guiglia.
Verica e le altre località furono allora date in feudo alla famiglia Bagnesi.
Pieve di Verica
La chiesa di San Geminianodi Verica è una delle pievi più antiche del Frignano, ebbe giurisdizione su cinque chiese filiali e, come la maggior parte delle pievi, sorge discosta dal paese, poichè l’edificio plebano non si doveva identificare con un borgo in particolare, ma essere punto di riferimento spirituale di un territorio più vasto. L’edificio fu più volte rimaneggiato nei secoli passati e, più recentemente, nel 1981, in occasione del millenariodella pieve. Conserva al suo interno un fonte battesimale di pietra finemente scolpito, simbolo dell’antica dignità di pieve (ecclesia baptismalis), una serie di statue di terracotta attribuite alla scuola del Begarelli raffiguranti la Madonna del cardellino e vari santi tra cui Sebastiano, Antonio Abate e Giacinto, provenienti dalla chiesa di Semese. Di particolare interesse alcune pale d’altare tra cui una tela di Ascanio Magnanini raffigurante i Misteri del Rosario e nell’abside il quadro settecentesco di San Geminiano, opera del bolognese Giuseppe Crespi.
In paese si trova l’oratorio della Beata Vergine delle Grazie, un tempietto costruito (1836-1858) sul luogo in cui si venerava un’immagine della Madonna appesa ad un acero “oppio” cui i fedeli dal 1834 cominciarono ad attribuire miracoli e grazie. Nel territorio di Verica sorgono località che alla piacevolezza del paesaggio sommano caratteristiche storiche e architettoniche, con esempi significativi di edifici signorili e rurali e tracce delle fortificazioni disseminate in tutta la vallata almeno fino al Cinquecento.
Particolarmente suggestivi i borghi di Ca’ di Marzo con edifici cinquecenteschi ornati da fregi e da una meridiana, Brocco dalla possente casa-torre in cui su uno dei portali è scolpito il simbolo del Diamante estense, simile a quello che si trova su un architrave di riporto in località Segalaia, infine Corogno e Monterastello.
Questi due ultimi si trovano sull’ampio crinale a ponente di Verica e sono collegati da una strada piana, lungo la quale, nascosta tra gli arbusti di una siepe, si trova una maestà dedicata a san Rocco, il santo invocato contro la peste, epidemia che notoriamente si sposta e si propaga insieme ai viaggiatori. Per questo motivo maestà ed oratori dedicati a san Rocco venivano eretti lungo le strade e all’imbocco dei villaggi (Niviano, Montebonello, Monzone e San Pellegrino di Pavullo).
Monterastello è esempio di villaggio fortificato sorto intorno alla dimora feudale, costituita dalla torre addossata al palazzo e circondata da una cinta muraria con ingresso attraverso un portale a sesto acuto. Appartenne dapprima alla famiglia Pio di Carpi, poi ai Montecuccoli.
English version
In the Middle Ages, Verica was a particularly important political and religious centre.
The Da Verica family belonged to the Ghibelline party and sided with the Montecuccoli.
The community belonged to the Semese feud, which the Montecuccoli kept until 1630 , when they swapped it for Guiglia. Verica was then given as a feud to the Bagnesi family together with other villages.
Pieve di Verica
Verica’s St. Geminianus’ church was one of Frignano’s oldest parish churches, governed over five branch churches and, like most parish churches, stands a little way from the village, as the plebeian building was not supposed to identify with any hamlet in particular, but rather provide a spiritual reference point for a vaster territory.
The building was refurbished several times over the centuries and most recently in 1981, for the church’s millennium. Inside it houses a finely sculpted stone baptismal font, a symbol of its former status as a parish church (ecclesia baptismalis) and a series of clay statues attributed to the Begarelli school. The town is home to the Oratory of the Blessed Virgin of Graces, a place of worship built (1836-1858) on the site in which an icon of Our Lady used to hang from a maple tree (opium).
The hamlets of Ca’ di Marzo with sixteenth century buildings decorated by friezes and a sundial, Brocco with the mighty tower-house whose doorway is sculpted with the Este diamond, similar to that found on a protruding architrave in Segalaia, and lastly, Corogno and Monterastello, are particularly picturesque.
Monterastello is an example of a fortified village that was built around the feudal residence, constituted by the tower next to the palace and surrounded by walls with an entrance through a rounded arch doorway.