Torricella
La strada sterrata che da Pavullo si inerpica sui boscosi colli a oriente verso Monteobizzo raggiunge l’abitato e la torre di Torricella. Lungo il percorso si apre una vecchia cava di pietre da costruzione.
Il colle, per la sua posizione strategica di controllo del sottostante pianoro di Pavullo e della strada Modena-Pistoia che di qui transitava, fu fin dai tempi più remoti utilizzato a scopi di avvistamento. La torre venne eretta dalla famiglia guelfa Rastaldi-Montegarullo che da Roccapelago qui si trasferì nella seconda metà del XIII secolo e fu una delle roccaforti della fazione guelfa nella lotta contro il partito ghibellino dei Montecuccoli. Dopo la pacificazione operata dagli Estensi, la torre perse la sua funzione e venne affittata a famiglie di contadini.
A quest’ultimo periodo risale l’apertura del portale a piano terra e delle finestre ai piani superiori e la chiusura dell’angusto portale d’ingresso che ancora si intravede sul lato orientale, sopra il versante più disagevole del poggio.
Lavacchio
All’orizzonte di Pavullo verso oriente, su uno dei colli che ne circondano l’acrocoro svetta alta la torre di Lavacchio, toponimo che significa luogo scosceso. Torre di vedetta lungo la strada Modena-Pistoia, conserva elementi caratteristici della struttura originaria, come il portale sopraelevato e due mensole per la caditoia.
Gaiato
Fin dalle epoche più antiche lo straordinario punto strategico su cui sorge la torre di Gaiato è stato utilizzato per il controllo delle sottostanti valli dello Scoltenna e del Panaro e di gran parte del medio Frignano. I più antichi apprestamenti militari, romani, bizantini e longobardi, sono scomparsi. Al loro posto si trova ciò che resta di una torre di epoca matildica, rafforzata dai Montecuccoli, che ne fecero tra il Quattrocento e il Cinquecento una vera e propria rocca. Importante la sua funzione all’epoca del brigantaggio che infestò il Frignano in quel periodo per opera delle bande di Morotto, di Cato da castagneto e dei Tanari di Gaggio. Pacificato il Frignano dagli Estensi, i Montecuccoli la abbandonarono per trasferirsi a Renno di Sopra. La torre perse così parte della sua funzione originaria, continuando però a controllare la strada ducale che da Pavullo per Valdisasso e Fanano portava in Toscana. Fino alla fine del secolo XVIII sulla torre era collocata la campana della comunità di Gaiato, da qui trasferita sull’attuale campanile della chiesa per maggiore comodità del campanaro.
Montecuccolo
Al termine della ripida rampa e superato l’originario portale, oppure entrati attraverso il più agevole ingresso recentemente aperto nella parte retrostante delle mura sul lato orientale, ci si trova nell’ampio cortile interno della rocca, dominato dalla torre, costruita nel XII secolo, nel momento in cui i ghibellini Montecuccoli, in lotta con le famiglie guelfe per il predominio nel Frignano, stavano rafforzando il proprio potere. La torre era difesa da una prima cerchia di mura. L’attuale arco di ingresso al cortile fu aperto solo successivamente, come tramanda la scritta sulla pietra di volta dell’arco d’ingresso: GALEOTUS MC 1549. Nella parte nord-occidentale, lungo il fianco più scosceso del monte, i Montecuccoli in fasi successive costruirono la propria residenza.