Il nome di Pavullo trae origine da un susseguirsi di toponimi: Palude, Padule, Paule… perché tanti anni fa la zona, ora occupata dal paese, era formata da laghi e paludi. Da qui la leggenda. A Pavullo nelle case dei ricchi c’erano spesso delle feste, alle quali partecipavano anche i signorotti dei borghi vicini. Una sera, all’imbrunire, davanti ad una casa si presentò un mendicante, ricoperto da un mantello polveroso. “Chi sei? ” domandarono due servi. “Un viandante: mi sono perduto nei boschi. Ho fame, datemi un po’ di pane e un boccale di vino. Sono sfinito” – “Aspetta le prime luci dell’alba: se potrò ti darò da mangiare. A quell’ora saranno tutti ubriachi e se resterà qualche cosa… sarà tua!” disse un servo. Il viandante riprese il suo bastone e andò di casa in casa a chiedere pane ed un posto per riposare. Nessuno fu gentile con lui: tutti chiusero il portone, senza avergli offerto niente. Il pellegrino era sfinito, quando vide un sentiero che portava a una piccola casa. Bussò. “Chi è? ” chiesero contemporaneamente le tre sorelle che vi abitavano. “Sono un vecchio. Cammino da tanto tempo…” – Entrate subito, fa freddo lì fuori! Sarete molto stanco… – disse una delle sorelle, mentre l’altra gli porgeva un panchetto di legno. La più piccola gli tolse il mantello e chiese: “Avete fame? Abbiamo un maialino, ma se lo mangiassimo da sole, non lo gusteremmo nemmeno…“– “Lo abbrustoliremo insieme, così lo potremo assaporare” disse la più vecchia. Il maialino, che era molto giovane, sulle braci aveva acquisito un profumo e una carne appetitosa, mai sentiti prima. La cena fu gaia. Prima di coricarsi il pellegrino si fece il segno della croce, poi lanciò nel vicino prato le quattro zampette. “Se udite dei rumori durante la notte, non spaventatevi!” disse mentre usciva dalla cucina. Durante la notte, fragori, lampi e tuoni fecero scuotere la terra. Nella piccola camera di quella sperduta casetta si sentivano solo le preghiere delle tre sorelle. “Che cosa sarà successo?” chiese la più piccola quando spuntò l’alba. Si alzarono in fretta, aprirono la porta e davanti ai loro occhi si stendeva solamente un’immensa distesa d’acqua. Non si vedeva nemmeno una casa. Nel praticello, il grugnito di quattro porcellini le distrasse dal vedere tanta desolazione. “Come farà ad andare via il pellegrino?” chiese una sorella. La maggiore bussò alla stanza del viandante: “Uscite! Venite a vedere che disastro!“. Nessuna risposta. Allora aprì la porta e … il viandante era scomparso. Tutte e tre insieme sussurrarono: “Ma quel pellegrino era il Signore!“. Quel gruppo di case che sorge vicino alla Torba, ora si chiama San Pellegrino.
References: Liliana Benatti Spennato, Pietro Guerzoni
Leggende, proverbi e tradizioni del Frignano Edizioni Il Fiorino, Modena 2002