Il borgo e la Torre
All’orizzonte di Pavullo, verso oriente, su uno dei colli che circondano la città, si scorge il borgo tardo-romanico di Lavacchio, all’interno della frazione di Niviano. Feudo inizialmente appartenente alla Famiglia Rastaldi e successivamente a quella dei Montegarullo, fortificato a più riprese, diventa una delle maggiori roccaforti del territorio. Secondo le memorie raccolte nel XIX secolo da Don Francesco Santi, eremita di Sassomassiccio, Lavacchio si presentava come un piccolo borgo di case costruite attorno alla Torre, circondato da mura. Divenuta uno dei simboli del luogo, la Torre di vedetta è stata oggetto di un attento restauro che le ha ridonato il pregio andato perduto. Di tipologia medievale presenta una struttura possente e conserva elementi caratteristici del corpo originario, come testimoniano il portale sopraelevato e due mensole per la caditoia.
La chiesa
Sul vicino colle si erge la chiesetta dedicata a Sant’Anna. Consacrata il 6 agosto del 1552, presenta un’originale facciata con il campanile a vela al centro, a due campane, secondo una rara tipologia riconducibile alla chiesa di San Lorenzo a Montecuccolo. Caratteristica la “bifora a cielo aperto”, per dar luce all’interno attraverso il piccolo rosone. Entrando attraverso l’antico portone, è possibile ammirare due dipinti posti sull’altare e sulla parete sinistra. Il primo datato 1657 richiama alla memoria Sant’Anna e descrive l’avvenimento della nascita della figlia Maria. Il secondo è un grande dipinto con pregevole cornice realizzata da frate Antonio Muzzarelli eremita a Sassomassiccio, che raffigura alcuni Santi tra i quali: Santa Caterina d’Alessandria, San Michele, San Francesco, San Geminiano, Sant’Orsola, San Girolamo e Sant’Antonio Abate e al centro la Vergine Maria e il bambin Gesù. La Chiesa di Sant’Anna lascia in eredità uno dei più importanti esempi di chiesa rurale del XVII secolo presenti nel territorio.
Il Museo a cielo aperto
Lungo la salita, lieve fino alla piazza, ogni passo ci accompagna alla scoperta delle opere realizzate negli anni ’80, da artisti nazionali ed internazionali, all’esterno delle piccole case del borgo e sul muro che costeggia la strada. Dipinti, mosaici e sculture creano un’atmosfera poetica a tratti fiabesca. Dopo anni di abbandono nel 2020 il Comune di Pavullo ha promosso progettualità culturali per dare visibilità, attraverso contest biennali, ad un maggior numero di artisti, per vivacizzare la cultura e l’arte del territorio, con un particolare coinvolgimento delle giovani generazioni. Nascono così la Biennale d’Arte “Sui muri di Lavacchio” e l’omonima Biennale dedicata alla Poesia. Il muro, le case, il borgo di Lavacchio si mostrano all’occhio dell’osservatore come un Museo a cielo aperto, fatto di immagini, parole e dove differenti linguaggi espressivi rendono omaggio alla bellezza dell’arte e della natura.
English
The village and the Tower
At the eastern boundary of Pavullo, over one of the hills that surround the city, you can glimpse the late-roman village of Lavacchio, part of the hamlet of Niviano.
The feud, originally belonging to the Rastaldi Family and later to the Montegarullo Family, has been fortified several times and became one of the most important strongholds of the area. According to the memories collected during the XIX century by Don Francesco Santi, a hermit in Sassomassiccio, Lavacchio appeared as a small group of houses built all around the tower and encircled by walls. The village became one of the symbols of the area and the watchtower has been subjected to a thorough restoration that gave back to the tower its long-lost splendour. This medieval-type tower shows a mighty structure and preserves elements of the original building, testified by the raised gate and by the two shelves for the storm drain.
The church
Over the nearby hill, the small church dedicated to Sant’Anna rises up. Consecrated on the 6th of August 1552, the church shows its original façade with a centred bell gable and two bells, according to a rare typology already observed in the Church of San Lorenzo, in Montecuccolo. The classic open-air double-arched windows used to bring light inside the church through the small rose window. Once entered through the ancient gate, it is possible to observe two paintings placed above the altar and on the left wall. The first one, dated 1657, recalls Sant’Anna and describes the birth of her daughter Maria. The second one is a large painting with an exquisite frame built by the monk Antonio Muzzarelli, hermit in Sassomassiccio, which represents some saints, among which: Santa Caterina d’Alessandria, San Michele, San Francesco, San Geminiano, Sant’Orsola, San Girolamo e Sant’Antonio Abate and, in the middle, the Virgin Mary and Jesus her child. The Church of Sant’Anna represents one of the most important examples of rural church of the XVII century that can be observed in this area.
The open-air museum
Along the rise that sweetly points to Lavacchio square, every step accompanies us to the discovery of works of art realized during he ‘80s by national and international authors, on the walls of the small houses of the village, and on the wall bounding the street. Paintings, mosaics, and sculptures create a poetic and sometimes fairy atmosphere. After years of abandonment, during 2020 the municipality of Pavullo fostered an important cultural planning to give visibility, through biennial artistic contests, to a larger number of artists, to liven up culture and the art belonging to this territory, with particular attention to younger generations.
In this way, the Biennale d’Arte “Sui muri di Lavacchio” and the homonymous biennial contest dedicated to poetry were born. The wall, the houses, the village of Lavacchio appears to the observer’s eye as an open-air museum, made of images, words and where different expressive languages pay tribute to the beauty of art and nature.